Raccontini musicali
UN QUARTETTO DI AMICI
C’era una volta, tanto tempo fa, un piccolo pianoforte.
Giunto alla sua seconda ottava decise di girare il mondo, decise di diventare famoso.
Pianoforte salutò papà Clavicembalo e zio Accordatore e si incamminò in un lunghissimo tour nel Paese della Musica. All’inizio del suo viaggio il piccolo pianoforte era un tantino spaventato…...dove e come diventare famosi!Lasciare la sua famiglia….la cosa giusta da fare?
Le domande erano tante ma Pianoforte sentiva che ce l’avrebbe fatta, che prima o poi sarebbe diventato famoso, raggiungendo la grande Sala delle Audizioni.
Camminando, camminando….ops! Volevo dire pattinando pattinando_ i pianoforti sapete, se la cavano bene sulle rotelle_ Pianoforte incontrò un Violino che giocherellava con l’archetto. Il Violino, appena si accorse di essere osservato non perse tempo, con grande entusiasmo, a chiedere al Pianoforte:” Ti piacerebbe accompagnarmi?”.
E Pianoforte, non degnandolo neppure di uno sguardo rispose:” No, assolutamente no; non posso perdere tempo io con i dilettanti allo sbaraglio!Devo diventare famoso, famosissimo!!!!1Con te….con te al massimo ci accorderemo un’altra volta!”. E voltando la faccia, continuò per la sua strada.
Pianoforte pensava già al suo grande grandissimo successo……..
Eccolo...sul palcoscenico,elegante, in bianco e nero come sempre…..gli strumenti avrebbero fatto scale e scale per avere un suo autografo….
Mentre le corde erano tutte in vibrazione e vi assicuro che è tutta un’altra cosa rispetto a una banalissima pelle d’oca Pianoforte si accorse di essere osservato da un Violoncello.
“ Ehy!Tu! Chi sei? Io sono Violoncello ma tutti mi chiamano Cello….ti andrebbe di fare una suonatina insieme?”
Pianoforte, ormai distolto dal suo bellissimo sogno ad occhi aperti rispose al secondo impostore che si metteva sulla sua strada, con tono alto e carattere deciso:” Figuriamoci se io mi abbasso a uno che passa il suo tempo per lo più a farsi letture in chiave di Basso!!!!….io me la cavo molto bene con più di una Chiave!!!!”
“ Ma guarda ….” replicò Violoncello “ E sai che scoperta”e corse via verso la parte opposta della strada….
Pianoforte che non ne voleva proprio sapere di suonare con altri strumenti si rimise immediatamente in cammino verso l sala delle Grandi Audizioni….sarebbe stato il suo grande Debutto!
Ma dopo nemmeno una decine di battute in 4/4 a tempo lento , ecco l’ennesimo strumento d’intralcio secondo l’ottica del nostro orgoglioso tutto tasti luccicanti.
Una Viola delicata faceva i suoi esercizi giornalieri per mantenersi in forma e trillando delicatamente disse:”Buouououongiorno!Le va di suonave con me signove?
Pianoforte con la signorina vuol far bella figura e allo stesso tempo pensa:”Figuriamoci se non suono meglio …..ho anche più suoni a disposizione….voglio proprio metterla alla prova…..!
“Certo! Cominci pure madame!Io l’accompagnerò” disse Piano e incominciò a sgranchirsi le gambe. Ma appena i due iniziarono a suonare un vero e proprio fracasso infernale fece da sfida al trillo del Diavolo Belzebù che avrebbe preferito ascoltare l’Ave Maria o il Panis Angelicus! Per tutti i corni e le trombette del mondo! Cosa è sto pandemonio?
Pianoforte alzò la coda e incominciò:” Oh per Bach!Non suonerò mai più con una così stonata!Io suono con trasporto madame, non come lei che mette di seguito quattro note a caso!!Arrivederci!” disse sconvolto pianoforte e via in fuga di certo più lunga di quelle di J. Sebastian.
Viola rimasta sola soletta ridacchiò:” Un tipo così non l’avevo mai visto….mmm…”Lei aveva suonato in chiave di Contralto e per Beethoven!Non se ne era neppure accorto!Altro che trasporto!”Figlio di una tastieva scovdata” pensò tra sé e sé e si rimise a fare i suoi amati esercizi.
Pianoforte,lontano ma non troppo dalle stradine che aveva percorso,seguendo numerosi segni dinamici e di andamento(che sono molto ma molto più precisi dei nostri segnali stradali perché indicano non solo la velocità ma anche la maniera di camminare,piano, forte e così via dicendo) si tròvò finalmente di fronte al palazzo della Grande Sala della Audizioni e senza farselo dire due volte entrò velocemente. Ma in un istante dentro sentì tremare la sua lunga coda e mille pensieri iniziarono a confonderlo….Se sbaglio, se faccio una brutta figura!Se sporco le note come facevo quando ero piccolo!Se non ricordo più niente e ho un vuoto di memoria!
Pianoforte iniziò a sentirsi solo soletto,avrebbe voluto un po’ di compagnia e in men che non si dica sentì il Maestro che a gran voce chiamò:”Il metronomo segna la velocità giusta!Si presenti Pianoforte per la sua audizione!Venga e mi raccomando….gli altri strumenti hanno suonato davvero male….vediamo cosa sa fare!”.
Pianoforte fu preso da una gran paura e da una voglia di fuggire ma in una attimo ecco Viola,Violino e Violoncello che stavano sbirciando dietro il palcoscenico lo spinsero sul palco delle audizioni e Violino presentò così:”Maestro oggi suoneremo tutti insieme!Si tratta di un nuovo ensemble….I Quattro Amici!”.
I tre strumenti ad arco erano stati invogliati dal vocione di Nonno Contrabbasso a fare un’azione buona verso un grande strumento che in quei momenti si sentiva più piccolo di un martelletto.
La prova fu un successone, l’audizione andò alla grande e Viola aveva fatto in anticipi l’occhiolino a Pianoforte che finalmente aveva suonato con il giusto “trasporto”. Musica per le orecchie del Maestro!....Bravi!Bravi!Bravissimi!
Pianoforte felice e non più giù di corda,imparò la lezione che gli servì in futuro più di tutti gli arpeggi e le sonatine che aveva fatto nel tempo. Suonare è bello ma suonare con gli amici lo è ancora di più.
Dedicato a chi crede che con la musica si possa creare un’armonia di vita
I TRE PEDALI FANNO LE VALIGIE
Un giorno i tre pedali di un Pianoforte, decisero di fare le valigie e di lasciare da solo lo strumento.
“Non ne posso più di essere pestato ” dice Pedale Primo.
“Abbiamo consumato scatole e scatole di cerotti!” aggiunge quella lagna di Sordina, che dei tre è quella cha parla sempre sottovoce”E’ forse giunta l’ora che inizi a prendere uno sciroppo per la mia raucedine cronica!Uhm...Uhm…!
Tonale vuol fare ragionare i compari:” Sentite….ma qui tutto sommato stiamo bene...dove andremo?”
“Io ho un’ideona” risponde Pedale Primo”Avevo sentito parlare di una Scuola Guida qui, dietro il Conservatorio! Poi ho saputo che lì c’è Freno, un mio vecchio amico d’infanzia….lui si che se la passerà bene. E’un posto sicuramente dove c’è rispetto per quelli come noi. Vedrete che ci troveremo alla grande...faremo un salto di qualità lasciando questo posto!”.
Così i tre decisero di partire ma Tonale non era del tutto convinto….insomma, ora che si stava lavorando su Debussy,il suo preferito...sigh! In realtà sentiva che qualcosa puzzava nel discorso fatto da suo socio ma...come lasciare i compagni da soli in quella avventura….che dire...uno per tutti tutti per uno!.
Arrivati alla Scuola Guida ecco un viavai continuo e nessuno che fornisce informazioni.
“Aspettate”dice Pedale Primo “Ora fermo quel tizio col naso a patata….mi scusi lei...mi sa dire per caso”
“ Pepè pepè…..Peperepèèèèèèèè!!!!”gridacchia il tizio grassoccio.
“ Scusi….per caso….”
“ Pepè pepè…..Peperepèèèèèèèè!!!!”
“ Forse sa indicarmi ..dove posso trovare….”
“Pepè pepeèèèèèèpepeèreèèèèè!!!!”
“ Ma insomma!!!”grida Pedale”Mi sta ascoltando?Lo sa che lei è davvero un gran maleducato!Buongiorno.”
“Andiamo, lascialo andare”bisbiglia Sordina” Dovrebbe imparare un pianissimo il signore...quello si che è dificile.”
Ma la risposta è un ennesimo pepepeperepèèèè del Clakson che lascia i nostri tre amici con un palmo di naso.
Dopo circa un’ora di saliscendi nel palazzo della Scuola Guida Pedale è fuori di sé per il caos e i rumore ovunque….Brum Brum...Stratafasc!Driin Driin!Puf! Batabum!
“ Proviamo a chiedere a questo tipo” pensa Pedale avvicinandosi al signor Acceleratore.
“ Scusi, mi sa dire dove posso trovare il signor Fre…?”
“ Salve miei cari amici, non potete immaginare cosa mi è capitato ieri, ero sul raccord…”
“ Senta, io ho solo bisogno di sapere dove ..”
“ Dicevo , ero sul raccordo autostradale quando all’improvviso….bla bla bla...ho trovato un ingorgo...bla bla bla...e sapete che cosa ho fatto?”
“ Le ripeto” risponde Pedale “ Poiché non mi interessa la sua storia bizzarra, vorrei solo sapere dove posso trovar..” e non fa tempo a finire la domanda che l’Acceleratore fanatico continua la storia di sorpassi e i tre si allontanano in punta di piedi .
Sordina pensa che è dopotutta,anche se la chiamano sempre ipocondriaca, il tempo che ha speso in questo posto bizzarro l’avrebbe passato volentieri in cura da un dottore.
Ormai Pedale è in preda alla disperazione ma ecco che avvista da lontano due tipi….è Freno!!!Finalmente è Freno, il suo vecchio amico di infanzia!
“Freno!Freno! Amico mio! Da quanto tempo non ci vediamo, vorrei presentarti i miei soci…” ma come finire le tanto attese presentazioni.
All’improvviso Pedale si accorge realmente con chi sta parlando...Una Frizione alternativa che puzza e fuma in continuazione (al che Tonale sente che aveva ragione nel credere che c’era qualcosa che puzzava in quella faccenda) e il suo vecchio amico ricurvo , con due o tre bernoccoli che farnetica “Dove sono le mie pasticche! Datemi immediatamente le mie pasticche!!!!” e che per di più non lo riconosce.
Bè...un po’ c’era da immaginarsi la fine di questa storia già da un pezzo...i tre ritornarono di corsa in Conservatorio, dove poi non si erano “conservati tanto male “: meglio una pestatina con la punta del piede ogni tanto che quell’Inferno di Scuola Guida!!!.
LA PRINCIPESSA E IL METRONOMO
Da leggere adagio parola=56 ma con un lieve accelerando nella parte finale...ti verrà spontaneo
C’erano una volta tanto tempo fa una principessa e un metronomo. In realtà il metronomo era stato regalato alla principessina dal re,per il suo compleanno con una promessa;”Non trascurare questo metronomo di quando ero ragazzo!Ti potrà essere d’aiuto quando sarai grande!”
Ma la principessa non sapeva proprio cosa farsene di quello strano aggeggio che faceva tic tac tic tac dalla mattina alla sera e lo rinchiuse in un cassettino della sua cameretta per continuare a giocare con le sue bambole e i suoi mille giocattoli.
La principessa crebbe negli anni e divenne una fanciulla bellissima.
Aveva talmente tanti pretendenti che il re padre decise di organizzare una gara di musica: che avrebbe suonato il miglior pezzo e nella maniera migliore l’avrebbe sposata.
Tutto il reame è in subbuglio...chi sarà il migliore musicista?Chi sposerà la principessa?C’è chi si esercita con il violino, chi con la tromba o con il trombone, chi con il sax contralto e chi con la fisarmonica, chi suona il pianoforte e chi la grancassa, chi il clarinetto basso e chi il violoncello, chi suona il tamburello e chi le maracas, chi va a lezione di fagotto e chi corre a comprare un flauto traverso, chi usa i piatti della lavastoviglie per creare una piccola batteria e chi fa ripetizioni o improvvisa con spartiti e partiture d’autore. C’è musica dappertutto e anche un gran da farsi. Tutti fanno scommesse su chi sarà il vincitore.
Solo la principessa nella sua stanzetta è tanto triste.”Io non voglio sposare un panzone che suona il contrabbasso o uno stecchino rimbabito che suona il piffero!Perchè non posso decidere io!!!”pensa la povera principessa e si dimena nel suo letto con tanto di cuscini sulle orecchie per il fracasso del reame.”Perché devo scegliere per forza tra questi pazzoidi!
Arriva il giorno della gara e il reame è in festa. C’è chi vende già le magliette come ricordo della giornata,chi compra ai piccolini Pere caramellate alla Satie o Tartine di burro alla Mozart, chi gioca con le Palline a colpire la faccia di Salieri e chi ascolta le storie di nonni sui vecchi concerti organizzati dal re con orchestra e coro reale a più voci ….bei tempi!.
I soldati del re annunciano con nacchere e chitarre (il re ha sempre avuto una predilezione per la musica spagnola e per il flamenco) che la gara abbia inizio!I candidati si presentano e la fila è lunghissima. La principessa è seduta sul suo trono accanto al re e sbuffa già prima che incomincino le esecuzioni. Ed ecco un susseguirsi di sonatine,valzer, scherzi e minuetti di ogni tipo, ballate o boogie-woogie, preludi e fughette o rock and roll, un Vivaldi o un Armstrong reinterpretato; c’è chi si pavoneggia con il grande Beethoven, chi fa blues o chi suona Paganini e non un solo Capriccio! Chi suona la mazurca di Chopin o chi una fantasia di danze cubane, chi suona Un Chiaro di luna o chi se ne inventa uno all’istante perché sa che la principessa è molto particolare e sbuff!sbuff!Continua a sbuffare…..” Ma cara!” sussurra nell’orecchio il re padre”Sono tutti eccellenti musicisti venuti da ogni parte del mondo….diplomati nelle migliori scuole….senti ….senti questo Rachmaninoff!Ormai ho deciso: sposerai uno di loro anche se la tua scelta dovessse durare più di un’intera sinfonia di Mahler!”.
La fila di musicisti si esaurì di sera e tutti attendevano impazientemente la scelta del nuovo principe.
Ma improvvisamente dal fondo della sala del castello dove si svolgevano i concerti un ragazzo spingendo di qua e là la folla del popolo accorsa per l’occasione gridò:”Permesso!Permesso!Fatemi passare!Voglio partecipare anche io!”.
“Bè….anche se in ritardo, suona anche tu ragazzo….” disse il re sogghignando e pensanva che il pretendente fosse solo un povero principiante che avrebbe fatto bene a non emettere una nota.
Il ragazzo iniziò la sua esecuzione...... Completamente fuori tempo….il pezzo per quanto conosciuto era suonato a tratti troppo veloce, e a tratti lento….ancora lentissimo e poi prestissimo!Quanti sbalzi di tempo!
“Ma chi si crede di essere questo musico da strapazzo”gridarono e fischiarono i musicisti presenti in sala.
La principessa pensò subito a quanto potevano essere crudeli quelle critiche e quanto potevano essere crudeli quei pomposi irrispettosi che si agitavano mentre il poverino tentava di fare del suo meglio. Allora si ricordò d’improvviso del suo vecchio metronomo e lo mandò a far prendere ad Arturo, il maggiordomo di corte (che di notte si addormentava con le cuffie e con la musica del suo beniamino omonimo pianista).
“Ecco riprova con questo, “bisbigliò poi al ragazzo lanciandogli il metronomo che Arturo aveva ritrovato e rispolverato in un minutino. Il ragazzo allora suonò divinamente lasciando a bocca aperta tutti ma soprattutto a orecchie aperte. Alla fine della sua esecuzione, disse davanti a tutta la sala:”Grazie mille maestà per il suo dono !Io non potevo usare un metronomo per esercitarmi. Il battito del mio cuore era molto più forte di questi aggeggi meccanici e ho preferito fidarmi del ritmo del mio cuore. Ma l’amore si sa….è aritmico e davanti a lei l’emozione mi ha scombussolato!I battiti a volte sono stati più veloci e altre volte più lenti, altre volte velocissimi ed è per questo che stavo suonando in questo modo. Voglia perdonarmi maestà”.
A queste parole, vera musica per la principessa , la fanciulla gridò con gran gioia “E’ lui il vincitore!” e papà un po’ stranito mantenne la promessa pensando che forse, con quel metronomo, fosse stato proprio lui l’artefice di quelle nozze.
E fu così che la principessa sposò il giovane musicista , si appassionò di più alla musica e aprì una grande scuola dove si usavano spessissimo tanti metronomi e a tutte le ore.
E vissero tutti….. in tempo, felici e contenti.
Ultimo aggiornamento (Venerdì 20 Maggio 2011 16:59)